PREMESSA
Conosciamo la storia della Grande Guerra soprattutto in termini di costi economici e umani e di battaglie che sono state al centro della politica internazionale come una storia ricostruita quasi sempre dal punto di vista maschile.
Nel racconto della Grande Guerra le donne spesso appaiono sullo sfondo, in secondo piano e pochissimo viene raccontato delle loro impegno, delle loro capacità, del loro ruolo e responsabilità.
Quel tragico conflitto ad un secolo di distanza non può che obbligarci a una profonda riflessione su un’epoca – quella degli anni ’10 e ’20 – in cui arte, industria, scienza, innovazione, tecnologia, editoria e molti altri settori ebbero un’evoluzione repentina e imponente, proprio in funzione o a causa del conflitto e le donne in questa evoluzione hanno avuto un ruolo straordinario.
La Grande Guerra è l’inizio della libertà per le donne, ed è uguale in tutti i paesi. Dimostra, oltre al coraggio di agire in prima linea, anche una maestria al femminile straordinaria.
Durante la Grande Guerra le lavoratrici donne in Italia nei diversi settori ammontavano alla fine del 1915 a 23.000, a 89.000 alla fine del 1916, a 175.000 alla fine del 1917 e a circa 200.000 al termine del conflitto. È presumibile che in Bosnia Herzegovina, Austria, Belgio, Olanda, Gran Bretagna o Francia i numeri fossero altrettanto significativi.
DIMENSIONE
Donne Si Fa Storia è un progetto di respiro internazionale pensato per le donne e gli uomini di oggi, a partire da uno sguardo storico anche tramite le figure femminili che operarono un cambiamento importante già 100 anni fa.
Una prima fase del progetto prevede la collaborazione scientifica per la fase di ricerca sul ruolo delle figure femminili nella Grande Guerra e la creazione di un format completo. L'operazione è già stata avviata grazie al sostegno della Regione del Veneto nell’ambito delle iniziative per il Centenario della Grande Guerra.
Vedi il video cover: Donne Si Fa Storia
OBIETTIVI
Tra le finalità del progetto vi è l’obiettivo di accompagnare con specifiche azioni , le ragazze e i ragazzi, le donne e gli uomini di oggi, ad osservare gli eventi occorsi 100 anni fa attraverso le emozioni ed i pensieri delle persone che li hanno vissuti, per esperire quei momenti “attraverso la loro pelle” ed imparare che il nostro presente deve essere di pace e di crescita e formare alla consapevolezza che la Storia la possiamo scrivere anche noi. La Storia si fa.
Il racconto della visione al femminile, in questo contesto è d’obbligo: sono le vicende legate alle donne che hanno lavorato nelle industrie in assenza della forza lavoro maschile o di quelle che in pieno conflitto hanno dettato le nuove tendenze dell’arte o della moda, di quelle che hanno esplorato il mondo, che sono diventate reporter, fotografe, attrici d’eccellenza.
ll consorzio lavorerà congiuntamente per mettere in luce il passaggio avvenuto in un secolo, da “storia di ieri” a “vita di oggi”. Il progetto insiste su una dimensione -100 / +100: prime imprenditrici in tempo di guerra ieri, imprenditrici in tempo di crisi oggi. Le donne - e con loro gli uomini - di fronte alla complessità proposta dalla vita hanno la capacità di cogliere la visione del positivo che potrà esserci oltre quegli eventi e di rendere effettiva la propria volontà nel presente per attuare un cambiamento. Per questa ragione le donne della Grande Guerra saranno un seme da cui partire, esempi forti e a tutto tondo di come la vita possa essere portata avanti con determinazione, anche nel mezzo di un conflitto grave come la Grande Guerra.
Le donne di oggi portano in dote una nuova sensibilità, quella per la collaborazione VS la contrapposizione. Un modello di sviluppo e gestione in cui processi, problematiche e innovazione vengono fatte a più mani, mettendo insieme sguardi, capacità e culture diverse e portando quindi il beneficio di una mente collettiva, un modello in cui se una delle parti vince, vincono sempre anche tutte le altre.