Le donne hanno storie importanti da raccontare anche nel mondo del vino, settore che per la popolarità che sta vivendo in questi ultimi anni, è fucina di idee e personalità.
Nei secoli passati donne e uomini furono osti e protagonisti della mescita del vino, tanto che nella mitologia, la prima figura di mescitore di vino ebbe le fattezze femminili di Ebe, dea dell'eterna giovinezza, destinata a versare nettare e ambrosia agli Dei dell'Olimpo. Le succedette in questo ruolo un uomo, Ganimede, amato da Zeus.
Negli editti del 1700 del Duca di Savoia, il principe Amedeo istituisce la figura del Somigliere di Bocca e di Corte, un vero e proprio pubblico ufficiale destinato a ricercare e valutare i vini. La connotazione professionale del mescitore nasce in Francia a seguire, e nel 1907 si riscontrano le prime testimonianze di questi professionisti a Parigi. Nel 1969 viene creata l’associazione dei Sommelier a Parigi, ma la mescita del vino, il lavoro legato al vino, alla sua produzione e distribuzione, è una sapiente arte millenaria. Simbolo dei popoli e supporto delle divinazioni, non solo semplice piacere, ma cultura.
La passione ha spinto Pia, proprio come gli antichi mescitori, a diventare Master Sommelier.
Pia ha concentrato la sua attenzione sugli studi di marketing e comunicazione del vino approfondendo la sua collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier e con un'azienda della Valpolicella. Il mondo del vino ha mille sfaccettature, messaggi, valori e idee da incanalare nel modo più opportuno per valorizzare l'azienda ed il territorio a cui appartiene. La sua passione per la comunicazione e le relazioni si è consolidata grazie alla frequentazione del Master alla Scuola Internazionale di Cucina di Gualtiero Marchesi.
Solo nel 1993 viene riconosciuta la professione di sommelier al femminile, ma la categoria è oggi in crescita e su più di 30.000 soci dell'Associazione Italiana Sommelier, circa ¼ sono donne.