Maria Antonietta Avanzo nacque a Contarina (oggi Porto Viro) in provincia di Rovigo nel 1889, e divenne nota per essere una pilota automobilistica.
Ma non una qualsiasi: la sua lunghissima carriera, iniziata nel 1920 e conclusasi dopo ventʼanni, la portò a gareggiare alla pari contro piloti del calibro di Nuvolari, Minoia e Ferrari stesso, sia in Italia che allʼestero. Fu la prima donna al mondo a partecipare alla Targa Florio, alla Mille Miglia e a compiere dei test sia ad Indianapolis che a Le Mans. Per tutto questo è considerata la prima e più grande pilota italiana di tutti i tempi.
Se si pensa a quanto fosse difficile allʼepoca partecipare alle competizioni anche solo per un uomo, lʼimpresa della Avanzo ha qualcosa di epico, di leggendario. Pur avendo alle spalle una famiglia benestante, non correva per capriccio, come la maggior parte delle poche rivali, bensì per passione, se non quasi per unʼesigenza fi siologica. Diceva di se stessa: «… quando sono due dita più alta da terra ragiono meglio». Inizialmente la sua presenza sulle piste venne vissuta dai piloti con una certa diffi denza se non addirittura con ostilità che in taluni casi sfociava in veri e propri sabotaggi: ruote allentate, serbatoi bucati, motori manomessi.
Quando però iniziarono a vedere che vinceva e che le sue motivazioni erano dominate dalla passione, solo allora la accettarono come una di loro, una vera pilota. Ma per contro iniziarono i guai perché ogni gara veniva combattuta fi no allʼultimo, senza alcun tipo di privilegio. Alla fi ne prevaleva comunque la sportività e il rispetto. Nel corso degli anni la stima nei suoi confronti accrebbe talmente tanto che venne chiamata a far parte della Scuderia Alfa Romeo prima e della Scuderia Ferrari poi.
La sua carriera sembrò ad un certo punto essere destinata ad interrompersi dopo appena due anni dal debutto a causa della separazione dal marito. Seguirono alcuni anni in cui sembrò volesse defi nitivamente cambiar vita tanto da spingerla a trasferirsi con i fi gli giovanissimi, dopo un viaggio avventuroso durato alcuni mesi, in Australia. Ma il richiamo dei motori fu più forte tanto da costringerla a ritornare in Italia dopo pochi anni e a riprendere a gareggiare ininterrottamente fi no alla fi ne degli anni ʻ30.
Pensare di circoscrivere la vita di Maria Antonietta Avanzo al solo ambito sportivo potrebbe essere limitante: la sua fu una vita ricca e affascinante anche lontana dalle piste.